Gli ultimi avvenimenti legati agli attentati di Parigi hanno sollevato un polverone di affermazioni e polemiche in merito alle recenti dichiarazioni del consigliere Armando Marini.
Appare strano che le stesse polemiche non abbiano nemmeno sfiorato il direttore del quotidiano Libero, il palazzolese Maurizio Belpietro, per il titolo in prima pagina “Islamici Bastardi” all’indomani della strage di Parigi. Titolo fortemente criticato persino dal leader del Front National (estrema destra) Marine Le Pen.
Vero è che le parole del giornalista non sono in assoluto paragonabili a quelle del consigliere Marini, ma la portata mediatica del titolo è estremamente superiore.
Crediamo convintamente nella libertà di espressione, ma esiste anche la deontologia professionale. Islamico è un aggettivo diverso da islamista. Mentre la parola islamico, così come musulmano, indica il fedele, il luogo di culto, un rito, una pratica o qualsiasi ambito relativo alla sfera religiosa, giornalisticamente parlando dire «islamista» significa invece far riferimento esplicito alla dimensione politica dell’islam, e semmai agli integralismi religiosi.
Se è vero, come dichiarato da Belpietro che le sue parole erano riferite esclusivamente ai terroristi, avrebbe come minimo dovuto ammettere l’errore linguistico, ma così non è stato.
Se non ci fermiamo solo al titolo emerge chiaramente l’intenzione di alimentare l’odio etnico e religioso. In un passaggio arriva addirittura ad attaccare Papa Francesco; secondo il giornalista palazzolese responsabile d’aver tradito le parole di Gesù Cristo.
Belpietro non siede in consiglio comunale, ma ricordiamo essere personaggio pubblico che ha ricevuto in passato la benemerenza palazzolese, vale a dire un attestato di stima e riconoscenza da parte della cittadinanza. Per questa ragione ci sembra singolare che le giuste critiche a Marini non siano state poste – con i dovuti distinguo – anche alla sua condotta giornalistica e morale.
Per dovere di cronaca bisogna precisare che Belpietro non è nuovo a questi titoli “illuminati”: per citare uno dei tanti episodi di disonestà, nell’aprile 2010 scrisse «Terroristi vittime o pirla?» a seguito dell’arresto da parte dei servizi segreti afghani e soldati dell’Isaf dei medici di Emergency che operavano in Afghanistan. L’illustre giornalista descriveva un sottinteso favoreggiamento ai terroristi afghani da parte dei medici arrestati. Belpietro e il direttore Feltri furono poi condannati per diffamazione.
Il consigliere Marini riteniamo sia vittima inconsapevole, come tanti di noi, di mala informazione. Belpietro, invece mira volutamente nei suoi articoli a depistare l’attenzione dei cittadini.
A prescindere da chi ne sia l’autore della frase, o del titolo di giornale, sarebbe corretto formulare sempre una critica nel merito e non a seconda delle convenienze del momento.
P.S.: A BREVE ULTERIORE POST DI APPROFONDIMENTO SUL TEMA TERRORISMO. RESTATE CONNESSI!
Clsudio Salogni per Palazzoloa5stelle
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