“Se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci”
Questa la metafora-iperbole “proferita” da Paolo Becchi, professore di Filosofia del Diritto all’Università di Genova sul governo dei banchieri di Letta. Come d’abitudine i media l’hanno scorporata dal contesto : “La Zanzara”, programma radiofonico di Radio 24:
Come se stasera, a cena, ti trasportassero di corsa in ambulanza al piu’ vicino ospedale perché hai pronunciato: “Sto’ morendo di fame”; o se dopo il lavoro i tuoi familiari allestissero il tuo funerale in pompa magna perché rientrando a casa commentassi: “Oggi mi hanno ammazzato di lavoro!”.
Non bisogna essere maestri di grammatica per usare ogni giorno metafore. Bisogna invece essere giornalisti per usarle a proprio fine.
Come con Grillo: che oggi è “il pericoloso comico agitatore di masse”, “il colpevole della rabbia violenta dei cittadini”; che tempo fa addirittura “istigava a mettere bombe sotto Equitalia”!
I media vedono l’indice che punta all’elefante (spero di non venire “additata” su quale dito della mano possa essere usato per indicare il mammifero): si concentrano sui teatrini politici, distogliendo la gente dai problemi del Paese. L’Italia ha urgente necessità di interventi economici che i parlamentari del Movimento hanno in tasca (spero di non ricevere commenti sulla grandezza delle loro tasche) fin dall’elezione ma non hanno potuto attuare perché i partiti hanno preferito concentrarsi sul potere del Governo piuttosto che creare le Commissioni Parlamentari.
Paolo Becchi venne in contatto con il Movimento proprio tramite il nostro gruppo, Palazzolo5stelle, un anno fa, tramite l’intervista:
Essendo il Movimento nato ben lungi prima, non essendo Becchi un attivista, né avendo mai lui detto di esserne “l’ideologo”, l’epiteto gli è stato affibbiato dai media, che non ci hanno e non ci capiranno mai nulla, ma vogliono parlare, solo per il gusto di far apparire cio’ che a loro conviene.
di Michela Apostoli per Palazzolo5stelle
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