“Gli esseri umani probabilmente sono da secoli la più importante forza di cambiamento e di distruzione della cosiddetta biosfera, la componente biologica del pianeta”.
Con questa frase aprono gli atti ufficiali del convegno tenutosi a Provaglio d’Iseo a fine ottobre 2012 (online da gennaio 2013) avente come tema l’utilizzo dei pesticidi nell’agricoltura, in particolar modo nella viticoltura franciacortina.
Una frase che lascia poco spazio all’immaginazione ma che non ha di certo demoralizzato le decine di associazioni che da anni, nella franciacorta, denunciano e lottano contro una politica agricola che ha “permesso” l’utilizzo di fito-farmaci (pesticidi) nocivi, cancerogeni e mutageni nella coltivazione dei vigneti, l’utilizzo dei diserbanti, la non regolamentata irrorazione nelle aree sensibili ( scuole, asili, case di cura), poiché a detta delle associazioni di categoria prese in considerazione – sostenute dall’agronomo Francesco Bertaia, – “Senza trattamenti chimici non si riuscirebbe ad ottenere nemmeno un grappolo d’uva”.
Una lotta attiva che ha visto, all’alba del 2013, le sue prime significative vittorie. Infatti la nascita del regolamento sull’utilizzo dei pesticidi nella Franciacorta sarà presto realtà; il consorzio per la tutela della Franciacorta sembra essere vicino alla versione definitiva della proposta di regolamento.
Obiettivo importante ottenuto da associazioni ecologiste, liste civiche, comitati e cittadini che hanno aderito alla campagna “No pesticidi in Franciacorta” è stato il suddetto convegno del 27 ottobre, quando professori e professionisti del settore hanno esposto in modo dettagliato e il grave pericolo in cui potrebbe incombere il territorio riconosciuto nel mondo come una delle zone più prestigiose per la viticoltura e la produzione di vini.
Negli atti del convegno è possibile rendersi conto dei piccoli-grandi risultati ottenuti, come quello del divieto di utilizzare pesticidi “tossici” e “ molto tossici”, dall’accoglienza della questione della stragrande maggioranza delle amministrazioni comunali coinvolte e dei produttori franciacortini che come si legge negli atti “ sono in una palese volontà di progredire verso condizioni sempre meno impattanti”.
Continuando nella lettura si capisce che i risultati ottenuti sono molti ma c’è ancora tanto da fare: nei 3000 ettari di viticoltura DOC e DOCG, oltre il 90% dei viticoltori hanno adottato piani di lavoro compresi nei regolamenti comunitari di riduzione dell’impatto e di maggior tutela della salute; mentre negli oltre 600 ettari di altre colture “ancora non si manifesta alcuna precisa volontà in tal senso e l’unica condizione auspicabile, per chi vive il territorio, è che vengano almeno rispettate le norme basilari previste dalla legge”.
La questione in dibattito è, in una zona come la Franciacorta dove un terzo del territorio è destinato alla viticoltura, molto sentita e sta coinvolgendo oramai molte persone interessate alla saluta del proprio territori o e dei suoi cittadini.
Di seguito riporto il link che permette di visualizzare gli atti del convegno preso in considerazione:
http://www.laschiribilla.it/public/?p=1886
Beppe Gasparetti per Palazzolo a 5 stelle
Filed under: informazione |
Rispondi