Il Comune di Palazzolo da anni, con le sue diverse Amministrazioni, si oppone all’apertura di una discarica-trituratore di inerti nella zona di via Torino, di fronte al casello dell’autostrada.
A Marzo l’impianto entrerà in funziona; c’è molta apprensione da parte dei residenti della zona per le conseguenze sulla salute e sull’ambiente. La zona è già vittima dell’inquina
mento derivato dal trasporto pesante, dalla zona industriale vicina (Capriolo) e dall’autostrada A4. Da non sottovalutare l’inquinamento di tipo acustico prodotto che per coloro che abitano nelle vicinanze è un incubo. L’aspetto più preoccupante sono le conseguenze in campo ambientale che si ripercuotono direttamente sulla salute dei cittadini.
E succede così che si rimanere chiusi intrappolati fra strade, autostrade, bretelle, raccordi, zone industriali e capannoni sempre più abituati a vedere la nostra campagna andare a pezzi, tagliata a fette come una torta. La smembrano, pezzo per pezzo finché poi non ne rimane nemmeno la briciola. Dove sorgerà il trituratore, ci racconta una residente, “un tempo quel terreno era agricolo, ma anche dove c’è ora l’autostrada, era tutto agricolo.”
Che fine stanno facendo i nostri campi, zone un tempo adibite alla coltivazione del nostro cibo, dove scorrazzavamo allegramente con gli amici e la famiglia? E’ possibile mettere in atto progetti che non intacchino la salute delle persone e dell’ambiente?
Ci sorgono spontanei molti dubbi e molte domande, anche alla luce della storia recente. Pensiamo alla vicenda della BRE.BE.MI dove si sospetta che coloro incaricati del controllo sarebbero stati corrotti. Risultato? Nel sottofondo stradale della Brebemi sono stati messi rifiuti pericolosi e speciali: veri e propri cocktail di veleni, scarti di lavorazione dell’acciaio tra cui il cromo esavalente.
Siamo preoccupati:
Chi avrà il diritto di controllare la composizione degli “inerti” da triturare? Quei materiali da triturare per fare anche i fondi stradali, da quali materiali saranno composti? Quant’è il rischio che ci finisca dentro l’eternit? Chi assicura ai cittadini residenti nelle zone che non subiranno conseguenze dovute alla lavorazione degli inerti? (ci sono già stati problemi durante l’appianamento del terreno la scorsa estate). Se questo “sistema” e modus operandi vengono accettati da provincia e regione, chi assicura la salute dei cittadini e dell’ambiente? (la volontà delle amministrazioni locali è stata ignorata). Chi tutelerà le nostre case dalla costruzione di questi impianti o dalle discariche proprio fuori dalle nostre finestre? Ne sanno qualcosa quelli del Comitato civico intercomunale di difesa salute e ambiente di Telgate.
Possiamo comprendere che ci siano anche delle ragioni a favore: la triturazione di solo materiale inerte come i calcinacci per esempio, permette di liberare le discariche e di riciclare un materiale che altrimenti rimarrebbe inutilizzato. Quello che ci chiediamo però è il perché certi progetti industriali vengano difesi a spada tratta dalle istituzioni a discapito dei cittadini e della loro salute che viene puntualmente messa a rischio.
La cittadinanza esige risposte e tutela, non siamo più disposti a restare solo a guardare.
Diamo peso alle nostre ragioni, non lasciamo che triturino anche quelle.
Emanuela Salogni per Palazzolo5stelle
“Tutta la Lombardia è ormai in mano a tutti i gruppi mafiosi. E i reati che vengono percepiti meno dalla cittadinanza, […] sono quelli che vengono ’governati’ proprio dalla criminalità organizzata. […]. Sono reati che, francamente, mi danno preoccupazione. Per citarne uno, voglio sottolineare il commercio illegale di rifiuti. In questo territorio risulta che il sottofondo delle nostre strade è formato con rifiuti che sono altamente tossici. Non sono reati che vanno a colpire solo determinati settori, incidono sulla nostra salute, sulla nostra vita, sono tanto e più gravi di quelli contro il patrimonio.”
Graziana Campanato
Presidente della Corte d’appello di Brescia
Inaugurazione dell’anno giudiziario
Filed under: informazione |
Rispondi