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PENSA A CIO’ CHE MANGI – Parte 4
Posted on 28 gennaio 2013 by Angelo Borgogni
Alimentazione infantile e conclusioni:
ESSERE BAMBINI VEGETARIANI
Nel pomeriggio, grazie all’intervento dei preparatissimi medici pediatri Patrizio Barbon e Luciano Lorietto, il pubblico in sala ha potuto prendere coscienza, in maniera estremamente rassicurante, del fatto che una dieta vegana o vegetariana sia non solo possibile, ma più che benefica anche per i nostri cuccioli.
A fine anni ’70 infatti, una ricerca sulla crescita di circa 500 bambini vegetariani del nord Italia tra gli 1 e i 12 anni, ha dimostrato che non vi sono grandi differenze tra questi ultimi e gli onnivori se non nella massa magra più sviluppata rispetto a quella grassa.
Altro dato curioso il fatto che nessuno dei 500 abbia mai sviluppato una tonsillite, (molto comune ai tempi), e che addirittura diminuendo le proteine di origine animale nell’altro gruppo, sempre meno si ammalavano di questo disturbo.
Eppure dopo 40 anni si continua a sostenere che la dieta vegetariana sia un pericolo, perché?
Forse per il semplice fatto che alle pubblicazioni scientifiche, manipolate ad hoc dalle multinazionali come Danone, Nestlè, Barilla, ecc., di scientifico resta solo il nome; l’informazione e l’istruzione medica in campo di alimentazione passa quasi solo ed esclusivamente tramite gli informatori, anche qui stabilimenti caseari e grandi aziende.
“Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già; allora imparerai come si vola.”
Richard Bach
Si dice che negli ospedali arrivino sistematicamente persone vegane malnutrite, alle quali, secondo certi, in taluni casi si dovrebbe addirittura togliere la potestà genitoriale.
D’impatto inorridisco al pensiero che qualcun altro metta in dubbio la buona fede di una mamma o di un papà che credo SEMPRE ed in ogni caso non muovano un passo se non per il bene del proprio bambino; poi, riflettendo sulla miriade di persone che invece in ospedale ci vanno per tutt’altri motivi, forse ben più gravi di uno scompenso alimentare, mi acquieto.
In ogni contesto la regola del BUON SENSO, (come quella dell’amico), non sbaglia mai: se si sceglie di intraprendere una strada verso la purificazione e la disintossicazione di anima e corpo è necessario procedere con coscienza e soprattutto cognizione di causa.
In certi casi addirittura il digiuno, se affrontato correttamente, può essere di grande aiuto all’organismo offrendo ad esso la possibilità di depurarsi e disintossicarsi mantenendo il colon pulito, (vedi “Il sistema di guarigione della dieta senza muco” di un noto ed acclamato Prof. del ‘900, Arnold Ehret).
Secondo questo naturopata, una brusca e totale inversione di rotta in campo nutrizionale implicherebbe inizialmente un malessere diffuso e generale, causato dall’espulsione delle tossine presenti in noi in seguito all’adozione di cattive abitudini alimentari, messe in circolo da una dieta a base di sola frutta.
Importante è quindi procedere gradualmente, eliminando inizialmente i cibi che creano ostruzioni malsane, limitarsi ad assumere liquidi per colazione, mangiando frutta mezz’ora prima dei pasti in modo che sia facilitata la digestione, e garantire al nostro corpo una regolare defecazione.
“La scienza è conoscenza organizzata, la saggezza è vita organizzata.”
Immanuel Kant
Fatto sta che nel primo periodo di vita l’essere umano è biologicamente vegano, la fisiologia del lattante è vegana.
Analogamente la madre dovrebbe prestare attenzione alla propria Continua a leggere
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