Di fronte al bavaglio generale imposto a tutti i mass-media, ci sentiamo di informare come realmente si stanno sviluppando il presente ed il futuro dell’economia del Paese che per più di mezzo secolo è stato considerato il punto di arrivo dell’economia mondiale e di quali conseguenze avrà sul resto del pianeta.
Siamo di fronte al crollo dei castelli di carta creati ad hoc dalla finanza anglosassone e che ha permesso a tutti i paesi occidentali di vivere al di sopra delle proprie possibilità, sfruttando le risorse del pianeta con completa incoscienza.
Fino ad oggi i paesi anglosassoni hanno resistito al crollo del sistema stampando dollari, creando derivati e prodotti finanziari senza nessuna copertura, ma da anni la politica della finanza Statunitense ha cambiato rotta e, per riuscire a coprire i castelli di carta creati, sta derubando gli altri paesi facendo leva sulla propria forza militare di invasione (vedi Libia, Iraq, Afghanistan, e altre occupazioni militari in tutta l’Africa) oppure distruggendo le economie dei paesi che stanno meglio di loro. Quest’ultima strategia ha messo in ginocchio paesi occidentali come Grecia, Irlanda, Portogallo e Islanda e ora, non soddisfatti, stanno distruggendo altri paesi come Spagna ed Italia, ben più ricchi e popolati dei precedenti.
Organismi sovranazionali impongono, controllano,decidono la vita politica ed economica delle nazioni che sono in mano a servi senza dignità né coraggio per impedire lo sfacelo. L’Italia è completamente sotto attacco di queste identità sovranazionali incontrollabili e non elette, che ci hanno imposto una manovra economica dietro il travestimento dell’Europa e hanno declassato il rating dei nostri titoli, aumentando gli interessi sul nostro debito e portandoci alla continua necessità di manovre correttive.
Tutto questo si sviluppa in un terreno martoriato dalla crisi che ha portato il lavoro al precariato permanente, alla retribuzione da sopravvivenza, alla disoccupazione giovanile ben condita da un pessimo sistema scolastico che, manovra su manovra, intaccherà il futuro prossimo del nostro stato e la nostra capacità di comprendere.
Cosa hanno già fatto e continueranno a fare i nostri politici servi? Chiederanno aiuti a queste entità diventando dipendenti dai loro mafiosi ricatti per sempre; ci stanno già spolpando impadronendosi delle nostre società economicamente più potenti, Eni e Finmeccanica sono solo alcune. La politica del nostro stato diventerà cosa loro; non-eletti, incontrollabili, responsabili nei nostri confronti e non sappiamo neppure chi sono!
L’informazione viene demolita inserendo all’interno delle redazioni affaristi e servi che, dopo 6 giorni di protesta a Wall Street ed in 95 città Americane, iniziano ad accorgersi e a dover rincorrere la notizia solamente perchè qualche personaggio famoso ha dato voce alla protesta sul modello spagnolo degli Indignados che dura ormai da più di 20 giorni. Ora che la protesta è venuta a conoscenza di molti americani, i servi iniziano la campagna di distruzione, alcuni giornalisti scendono in piazza e con i loro servizietti montati ad arte, stanno facendo passare la protesta come un manipolo di Hippy che sono lì ma non sanno ciò che vogliono veramente.
Se questo tentativo di disinformazione non andrà in porto, potremmo avere ancora una possibilità per cambiare qualcosa, altrimenti è la fine.
Senza la conoscenza e l’unione di intenti non possiamo che precipitare in una voragine di miseria e violenza, che ci porterà a breve ad una guerra mondiale tra schieramenti armati fino ai denti.
I nostri “governanti” parlano di tutte le sciocchezze possibili tenendoci impegnati le menti fino a quando la situazione disperata sarà incontrollabile; poi creeranno a tavolino dei finti colpevoli e noi agiremo di conseguenza ben manovrati contro di loro, distruggendoci a vicenda.
Per evitare di arrivare a questo futuro a tinte fosche dobbiamo fermarci ora, riprendere in mano la nostra vita, tornare sovrani dei nostri paesi e succesivamente renderli indipendenti da qualunque ente sovranazionale, ristabilire una economia interna, una propria moneta di scambio ed azzerare i debiti dei Paesi. Non abbiamo tempo di aspettare la riforma elettorale o le elezioni anticipate, per mettere una croce su altri servi. Serve fermarsi, connettersi e decidere il nostro futuro insieme basandolo su un’economia sostenibile e solidale.
Capisco la difficoltà di fermarsi, ma la guerra e la miseria sono terribili, non voglio pensare che 50 anni di televisione e benessere materiale possano averci fatto dimenticare cosa sia una guerra.
Credo che dovremmo almeno tentare di consegnare un pianeta e un futuro migliori ai nostri figli e alle generazioni a venire. Abbiamo già consumato il nostro di futuro, per il semplice apparire e per avidità, macchiandoci dei peggiori crimini senza battere ciglio.
Cerchiamo di lasciare un segno nella storia,
FERMIAMOCI
Matteo Piantoni per Palazzolo 5 Stelle
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