Inserire la parola “pace” nella storia dell’Afghanistan è difficile e risulta altrettanto arduo pensare che gli stati intervenuti siano in quel paese per darne un significato.
Non ho mai visto un intervento di pace lasciare sul campo una striscia di vittime, terrore, distruzione e povertà paragonabile ad una guerra di invasione; almeno che proprio questo non sia.
Non capisco perchè per aiutare un paese lo si rade al suolo, distruggendo case, negozi, stazioni radiotelevisive, fabbriche, porti, strade e monumenti.
Non trovo nulla di umanitario nel bombardare gli acquedotti e le centrali elettriche di una città, creando un enorme tappeto di macerie e polvere, portando alla morte insensata della popolazione.
Ancora meno umanitario mi sembra concludere accordi economici e di sfruttamento delle risorse con il paese invaso ed in ginocchio, contrattando con un fantoccio opportunista come Karzai. Che utilità ne trae il popolo Afghano se nel momento di maggiore difficoltà gli rubiamo le risorse?
E’ parecchio ipocrita appoggiare le guerra e la morte per poi, una volta raso al suolo una nazione, la sua economia, e la sua gente, mandare i contingenti ad aiutare i feriti e le mezze famiglie rimaste disperate senza nulla. E’ riprovevole per un cittadino sapere che il proprio paese appoggia e fa parte di una guerra di invasione atroce, e che nasconde le violenze con le immagini di quei contingenti inviati in seguito alle barbarie. L’Italia produce, vende, utilizza armi e mezzi per le guerre di invasione, poi manda dei ragazzi ad aiutare il sopravvissuti e questo permette a certi personaggi di presentarmi un convegno sulla nostra “missione di pace”!
Mi sento schifato dal fatto che l’Italia si reputi ancora democratica e sia complice della morte di parecchie migliaia di persone facendolo anche con i miei soldi. L’unica cosa che capisco è che, e per interessi economici e politici, ha compiuto un crimine appoggiando l’intervento e ha Continua a leggere
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