Dopo l’ 11 settembre, l’Afghanistan , si è trovato inerme di fronte al forte “vento democratico” che spira da occidente.
Il Direttore del Centro Studi Internazionali, sarà presente al convegno che si terrà a Palazzolo Sabato 8 Ottobre.
In una recente intervista ha spiegato, rispondendo alle voci che vogliono il nostro paese sul territorio Afgano con altri obbiettivi oltre a quelli dichiarati, che la “missione di pace”, non ha alcun interesse che non sia l’intervento umanitario.Dal fronte afgano arrivano attraverso Internet decine di filmati, realizzati da reporter di guerra o girati dagli stessi soldati. Filmati che mostrano il vero volto della guerra, lo stesso che abbiamo conosciuto attraverso i film sul Vietnam: l’odio per un nemico che va sterminato, il disprezzo per i civili, la macabra ironia guerresca, il frastuono delle battaglie, la paura dei soldati che urlano e imprecano, i jet che bombardano a tappeto i villaggi, il fumo nero degli incendi, le trincee e i sacchi di sabbia, i bazooka e le bombe a mano. Questa è la guerra in Afghanistan. Una guerra che qualcuno continua sfacciatamente a chiamare “missione di pace”.
Washington ha installato al potere a Kabul il fedele ex consulente locale della compagnia petrolifera Usa Unocal e del Pentagono, Hamid Karzai, e, nel 2004, gli ha procurato la vittoria elettorale sostenendolo apertamente come unico candidato possibile e pagandogli la campagna elettorale.
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