Vi alleghiamo la locandina dell’evento del 04 Novembre “Afghanistan, 10 anni di guerra”.
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Vi alleghiamo la locandina dell’evento del 04 Novembre “Afghanistan, 10 anni di guerra”.
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Da pochi giorno siamo in 7 miliardi sulla terra, davanti ad un evento simile viene da chiedersi cosa tutto ciò abbia prodotto e cosa ne sarà del nostro pianeta.
Durante una corrispondenza privata con il mio amico Matteo è nata una riflessione spontanea, magari pensando alla vita quotidiana che tutti, in un modo o nell’altro, conduciamo in questa società tutt’altro che sana.
Dicevo, una riflessione spontanea è nata in Matteo e anche in me: “Pensa che tutti potremmo avere una casa, una vita decente, salutare, con energia pulita e con la pace. Un pezzo di carta colorata ci rende schiavi, malati e poveri. Era quello che voleva dirmi il mio cane Lucky con lo sguardo, tutte le mattine quando andavo a lavorare e stirandosi si girava dall’altra parte. Alle volte ho letto in quegli occhi anche: “io non riesco a parlare, ma tu sei un pirla”.
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Il 4 novembre si sta preparando il primo attacco nazionale sincronizzato di guerrilla gardening, su iniziativa dei gruppi Badili Badola di Torino e Giardinieri Sovversivi Romani .
E’ un evento nuovo nel panorama del nostro paese, che tenta di coordinare e mettere in rete “attacchi verdi”, che generalmente si consumano in modo sporadico, non connesso, nei più vari contesti, con caratteristiche diverse, e con (talvolta) sconfinamenti nel green-design e qualche deriva “eco-chic”.La storia della greenguerrilla ha ormai più di qualche decennio: i primi furono i “Peace Corps-types from the Post-Flower Power Generation”, che negli anni Settanta, lanciando palline di natale e palloncini riempiti di terra e semi in un lotto abbandonato, lo trasformarono in un giardino.
Nel nostro paese questa “attività sovversiva” è stata importata recentemente, in seguito al successo del libro di Michela Pasquali sui giardini di Loisaida, quartiere degradato nel Lower East Side di Manhattan, divenuto oggi il garden district di New York, per merito di un fenomeno spontaneo di partecipazione e di autorganizzazione dei cittadini.Il movimento guerrilla gardening trae spunto dai cugini statunitensi, ma si pone in modo più soft nei confronti dell’ambiente urbano: niente espropri o occupazioni di vacant lots, ma una resistenza attiva al degrado attraverso piccoli atti dimostrativi di “giardinaggio libero d’assalto”.
Le caratteristiche essenziali di un attacco sono: sorpresa, anonimato, progettazione minuta dell’intervento, scelta accurata delle piante, eventuale uso di seed-bombs, pianificazione della gestione successiva all’attacco e, perché no, un pizzico di irriverenza.Ma ognuno è libero poi di declinarle a modo suo.Si tratta, nella maggior parte dei casi, di azioni semplici, di una sorta di flash mob verdi che non pretendono di cambiare il mondo, ma tentano di persuadere gli scettici che una altro mondo (urbano) è possibile.
Azioni che rivendicano cura, bellezza, amore per i propri paesaggi di vita, convinti che anche un fiore può fare la differenza, e cambiare il nostro sguardo sulle cose.Ma dove sta la novità di questo evento? Quali gli obiettivi, le strategie, i fini?
Credo che la forza di questo “attacco congiunto” stia nella semplicità di un’onda di indignatos che, come altri movimenti simili che attualmente manifestano in molte parti del mondo, rivendica etica, bellezza, attenzione, responsabilità.Una operazione di giardinaggio “spontaneo” basato su iniziative locali, ma con lo sguardo puntato su cambiamenti globali.Quale sarà l’esito di questo sforzo di democrazia-verde diretta, di questo vento nuovo che inizia un po’ ovunque a soffiare?
Difficile da prevedere. In ogni caso sarà un modo per cercare di innescare un processo educativo, per promuovere non solo luoghi e spazi verdi, ma soprattutto attenzioni.
Per gridare in tanti, per un giorno, in tutto il paese: stay green!
Per maggiori informazioni: http://www.guerrillagardening.it/
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Stiamo organizzando una serata di contro-informazione sui dieci anni di guerra in Afghanistan.
Vogliamo dare la possibilità ai cittadini di avere informazioni diverse da quelle esposte dai mezzi di comunicazione convenzionali e dai convegni locali, creando un momento di dibattito e approfondimento, per dare la possibilità a tutti di formarsi un’opinione personale più obiettiva e imparziale sulla difficile e controversa situazione afghana.
Ospiteremo Marco Garatti, che ha vissuto e operato in Afghanistan per nove anni, ed altri esponenti di Emergency, che ci parleranno della loro esperienza, poi proveremo a fare il punto sui dieci anni di guerra e sulle conseguenze sociali ed economiche.
L’incontro avrà luogo Venerdì 4 Novembre alle 20.45 presso la Sala Civica all’interno del Comune di Palazzolo in Via Torre del Popolo, 2. Entrata libera.
Staff Palazzolo 5 Stelle
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Il DDL presentato dal governo lo scorso 14 ottobre per la “legge di stabilità del 2012” è completamente evanescente. Ci sono poche misure e quasi tutte sbagliate ed inique. Di fronte ad una crisi economica così grave -ha dichiarato Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci!- servirebbero ben altre misure con due obiettivi fondamentali: proteggere i redditi e le condizioni materiali di vita di larghi strati del paese e rilanciare l’economia. La riduzione del debito va fatta colpendo i grandi patrimoni, le rendite, i mercati finanziari Tutto questo non c’è nella legge di stabilità”.
La legge di stabilità aumenta i soldi alle scuole private (+242 milioni) e alle università private (+20 milioni), taglia più di 1000 posti di lavoro (bidelli, segretari/e) nella scuola e dà solo pochi milioni per il diritto allo studio, toglie 1 miliardo agli ospedali (da ristrutturare e bisognosi di manutenzione), dà altri soldi all’autotrasporto privato e toglie risorse (-60 milioni) alla polizia e alle forze di sicurezza. Però – grazie ai maggiori incassi derivanti dall’asta per le frequenze 4G- rimpingua le casse del ministero della Difesa e porta a 700 milioni gli stanziamenti per le missioni militari all’estero. E non poteva mancare una gabella per chi cerca un lavoro: sarà introdotta una tassa (15 euro) per chi partecipa ai concorsi pubblici.
“Si tratta -ha continuato Marcon- di scelte profondamente sbagliate e inique: si tolgono soldi al welfare e ai cittadini e si danno soldi ai militari e alle scuole private, mentre le scuole pubbliche sono senza risorse e tanti studenti bisognosi e meritevoli non possono avere accesso all’università, perchè non ci sono i fondi per le borse di studio.”.
La campagna Sbilanciamoci! ribadisce le sue proposte – tassa patrimoniale e sulle rendite, riduzione delle spese militari, cancellazione delle grandi opere per finanziare il rilancio dell’economia, salvaguardare i redditi e difendere il welfare- che daranno vita ad una vera e propria “controfinanziaria” che sarà presentata il prossimo 22 novembre a Roma.
Sbilanciamoci invita inoltre a scaricare il volantino “Contro la crisi, per la giustizia” (con le proposte della campagna) su http://www.sbilanciamoci.org, da inviare al ministro dell’economia, GiulioTremonti.
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Mentre il mondo piange la morte del padre dell’iPad, il governo indiano lancia un tablet ultraeconomico da 35 dollari destinato agli studenti delle università del subcontinente.
“I ricchi hanno accesso al mondo digitale, mentre i poveri ne sono esclusi: Aakash porrà fine al digital divide”, ha dichiarato il ministro indiano dell’Istruzione, Kapil Sibal.
L’Aakash (‘Cielo’ in hindi), sistema operativo Andoid 2.2 Froyo e schermo da 7 pollici (risoluzione 800×480), è stato progettato dall’Indian Institute of Technology in collaborazione con l’azienda britannica DataWind, e viene fabbricato in uno stabilimento di Hyderabad.
Il governo indiano acquisterà milioni di pezzi che verranno distribuiti alle università. Il dispositivo sarà presto messo anche in vendita, pure all’estero, con il nome ‘UbiSlate’ a circa 60 dollari.
Da : peacereporter.org
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