Il 13 Settembre le associazioni Amici della Terra, Animalisti Italiani, Enpa, Fare Verde, Lac, Lav, Lipu, No alla Caccia, VAS e WWF hanno emesso un comunicato stampa per sottolineare l’ovvia indignazione nei confronti dell’emendamento proposto dal Senatore Molinari.
Infatti in occasione della riforma della legge 394/91 ha proposto una variazione che con la scusante di abbattere le specie più dannose per la fauna selvatica, di fatto modifica l’articolo 19 della legge 157/92 sulla caccia.
Dopo un piano predisposto dalle regioni, sparare agli animali potrebbe essere possibile in qualunque periodo dell’anno, anche in zone abitate , in parchi, in campi recintati o dove la caccia è vietata per il tipo di coltura prodotta.
Anche nel Settembre dell’anno scorso ci siamo interessati al tema pubblicando una lettera di una nostra lettrice a cui sembrava di abitare nel far west più che in una zona “di campagna” fra Adro e Capriolo e che, come molti altri, temeva di uscire di casa a godersi l’autunno per paura di essere colpita dagli spari; non ha tutti i torti dato che nella stagione venatoria 2010/2011 le vittime della caccia registrate sono state 100, 25 morti e 75 feriti,
Figuriamoci come potrebbe peggiorare la situazione in caso di approvazione di questa modifica.
Il comunicato congiunto riassume così la situazione “Per specie come le gazze, le cornacchie o i cinghiali, nonché per tutte le specie alloctone, è prevista la cosiddetta ‘densità zero’, cioè l’eradicazione totale da tutto il territorio nazionale o da zone specifiche, considerata la convenienza di avere comunque cinghiali da immettere e cacciare.[…] Sparisce dunque dalla 157 la necessità di utilizzare prioritariamente i metodi ecologici per il controllo delle popolazioni faunistiche e si apre un’incredibile, ulteriore stagione di deroghe regionali, rispetto alle quali sarà difficilissimo distinguere tra attività venatoria, deroghe classiche e nuove deroghe da controllo faunistico. Ad aggravare la situazione, il fatto che una così clamorosa modifica della 157 avvenga nel contesto di un disegno di legge sulla revisione ‘leggera’ della legge sui parchi, cioè una materia completamente diversa da quella venatoria. Il che dimostra ancora una volta a quanti trucchi ed espedienti si ricorre pur di dare il via libera a norme clamorosamente filo venatorie”
Elena Vezzoli per Palazzolo 5 Stelle
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