Invece di spazzar via servizi pubblici, accademie ed enti locali si potrebbe prelevare soldi dall’evasione e dall’universo sommerso che alimenta le mafie. Dal fisco non dichiarato si potrebbero recuperare 120 miliardi all’anno.
In Italia Secondo la Commissione parlamentare antimafia il giro d’affari annuo delle mafie italiane è stimabile in 150 miliardi di euro e, come riportato in una recente relazione della stessa Commissione presieduta dal senatore Pisanu, la presenza delle mafie sottrae fino al 15% di PIL in regioni come la Basilicata e la Puglia.
Secondo l’ultimo rapporto di SOS Impresa di Confesercenti, sono circa 500 mila i commercianti oggetto di attenzione della malavita, per un giro d’affari criminale stimato in 98 miliardi di euro, di cui 37 per mano mafiosa.
La stessa Banca d’Italia, per voce della vice direttrice generale Tarantola, ha affermato che in Italia il riciclaggio del denaro sporco incide sul 10% del PIL. In una situazione di emergenza come quella che l’Italia sta attraversando, è chiaro che incidere su questi flussi di denaro è determinante per riequilibrare i conti a favore dell’intera società; ma poiché non siamo ingenui, poiché sappiamo che ci vogliono tempi anche lunghi per ridurre questi affari illeciti, possiamo dire che eliminare e tassare subito quel 10% del PIL costituito dal riciclaggio di denaro sporco, potrebbe da solo costituire una manovra economica che non intaccherebbe le tasche dei cittadini onesti. E’ possibile? Crediamo di sì. Se ad esempio la tracciabilità del denaro per una cifra superiore a 2500 Euro, introdotta da Vincenzo Visco e dal governo Prodi, ma subito cancellata da Tremonti, fosse stata invece mantenuta negli anni scorsi, oggi non avremmo un carico di economia illegale così alto. E se poi si fosse fatto veramente qualcosa per evitare le evasioni fiscali e l’accumulo di capitali illeciti, ad esempio se non si fosse smantellato l’apposito team ed ufficio all’Agenzia delle Entrate ed alla Guardia di Finanza che con il ministero del Tesoro davano la caccia ai soldi evasi ed ai capitali illecitamente accumulati, forse ora non saremmo in queste condizioni. Perché secondo i dati dello stesso Ministero dell’Economia, l’evasione fiscale è pari a 120 miliardi di euro all’anno, il doppio di quello che si registra in Francia, Germania e Regno Unito.
Oggi più che mai è quindi giunto il tempo di mettere mano a questo pacchetto di miliardi di Euro illegali ma ben noti: vogliamo cominciare da quelli rientrati dall’estero con lo scudo fiscale di Tremonti, per il quale i signori evasori hanno pagato a suo tempo solo il 5% di tassa?
Da terranuova, Fonte: Libera
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