Il 20 Luglio è passato il decreto di legge che, dal 1° Settemebre, impedisce ai negozianti di applicare uno sconto sui prezzi di copertina dei libri superiore al 15% mentre gli editori possono scegliere di effettuare promozioni con sconti non superiori al 25%, per un periodo inferiore a un mese e non a Dicembre. Ovviamente gli editori festeggiano.
In apparenza sembrerebbe una legge che tuteli i piccoli negozi di paese ma in realtà tarpa le ali al libero mercato tant’è che è da più parti è già stata definita legge Anti-Amazon; Amazon, importante e-commerce presente in tutto il mondo da anni, è arrivata in Italia solo a Dicembre e da allora ha cominciato a fare concorrenza spietata a Ibs a suon di sconti, a tutto vantaggio dei lettori.
L’alternativa, oltre agli e-book, o all’acquisto di libri usati o in lingua originale dall’estero, rimangono sempre le biblioteche.
Ma in un clima di crisi economica e culturale come quello che stiamo affrontando ci domandiamo come sia possibile che il Parlamento si occupi di varare leggi che, di fatto, impediscono ai lettori e agli studenti di andare a caccia dei prezzi più competitivi e di investire sul proprio intelletto.
Elena Vezzoli per Palazzolo5stelle.it
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