Castelli Calepio (Bg), Parma, Imola, Afragola (Na) e Partinico (Pa). Sono queste le località dove il Gruppo Policentro, specializzato nella progettazione, realizzazione, commercializzazione e gestione di centri commerciali in Italia e all’estero, farà sorgere da qui al 2013 le nuove realizzazioni.
L’investimento complessivo è stimato tra i 550 e i 600 milioni di euro. Gli interessi in gioco sono altissimi, per questa ragione abbiamo voluto fare una ricerca in rete.
Quel che abbiamo trovato ha dell’inquietante: commistioni con la mafia, interessi di potenti politici, sistemi finanziari intricati ed un passato poco limpido. Tutto questo lo si può consultare leggendo l’articolo di Walter Molino.
Le ragioni per opporsi (guarda il video) al megacentro commerciale di Quintano sono innumerevoli, oggi se ne aggiunge una di grandissima rilevanza, l’ombra della mafia attorno alla società costruttrice.
Chiediamo ai fratelli Battista e Giovanni Zerbini (proponenti del progetto centro commerciale attraverso la Zerbini B&G S.r.l) di fare chiarezza, i cittadini non possono accettare l’ennesima inutile struttura mascherata da servizio per la collettività, quando in realtà, troppo frequentemente, vi sono solo affari più o meno loschi.
Per approfondimenti: leggi “tutti gli uomini del Policentro” e gli articoli correlati a piè di pagina.
Palazzolo5stelle Staff
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chissà se qualcuno degli zerbini avrà il coraggio di chiarire la situazione.. è pazzesco quello che stà succendendo. Palazzolesi dobbiamo pretendere la verità!
i mafiosi e i mafiosetti hanno talmente tanti soldi guadagnati,(si fa per dire),a costo quasi zero,(qualche giro in auto per minacciare e/o danneggiare,qualche arma da fuoco per convincere negli affari,un pò di bombette …) e voilà ecco spuntare i soldi da investire / ripulire in una attività commerciale di cui nessuno sente spesso il bisogno tanto meno nel nostro territorio;suggerisco concludendo con questa regola utile ad ogni persona di buon cittadino: si può facilmente capire quando un’opera è a probabile capitale mafioso osservandone la sua stupefacente inutilità sul territorio.