Il 15 febbraio, Obama ha annunciato che la Cancelliera tedesca Merkel (insieme ad altre 14 personalità tra cui Bush padre) riceverà la Medaglia della Libertà, la più alta decorazione civile Usa, conferita a chi dà un contributo «per la sicurezza o gli interessi nazionali degli Usa, la pace nel mondo, la cultura o altre significative imprese pubbliche o private» Poche settimane fà il discorso di Obama sullo Stato dell’Unione ha scatenato in Europa un fiume di elogi.
Nelle televisioni, nelle radio e nei giornali gli analisti della borghesia hanno reagito con entusiasmo alle parole del presidente USA. Hanno identificato in Barack Obama lo statista della provvidenza che al timone della Casa Bianca salverà l’umanità. Hanno sottolineato che è stato interrotto 75 volte dagli applausi dei congressisti e che la bozza della sua nuova strategia ha impressionato favorevolmente l’opposizione. E’ comprensibile la soddisfazione dei repubblicani che dispongono ora della maggioranza nella Camera dei Rappresentanti. E anche gli elogi dei magnati di Wall Street e della grande impresa. Il bilancio e le promesse del presidente giustificano il timore che nella seconda metà del suo mandato non solo rinunci ai progetti sociali che avevano generato speranze in milioni di cittadini del mondo , ma favorisca più apertamente il capitale finanziario e una politica estera votata all’aggressività e dalle ambizioni di egemonia planetaria.
I punti più importanti del discorso di Obama :
– Conservare gli USA come la guida, ” la luce del mondo” – Euforia perché “la borsa ha recuperato con fervore e i profitti delle grandi imprese sono più elevati”.- Il desiderio di “fare degli USA il migliore luogo al mondo per gli affari”.- Molta preoccupazione per il fatto che la Cina ha costruito “il più veloce computer del mondo” e fabbrica “treni più rapidi” di quelli americani.- Paura dello sviluppo economico di India e Cina.- Intenzione di ridurre le imposte pagate dalle grandi imprese.
Scalata delle aggressioni nel mondo . Il concetto degli USA come “luce del mondo” riprende il mito della nazione predestinata, l’unica capace di salvare l’umanità.Obama, nella sintesi della politica internazionale chiarisce bene questo concetto, manifestando orgoglio per la missione compiuta in Iraq “da cui quasi 100.000 nostri uomini e donne sono usciti a testa alta”. Ha dimenticato ovviamente il fatto che decine di migliaia di soldati americani continuano ad occupare quel paese saccheggiato e vandalizzato.
Da non perdere un breve ma significativo filmato su come si esporta la” democrazia” .
1° parte http://www.youtube.com/watch?v=NK_c9YC7s74
2° parte http://www.youtube.com/watch?v=2u9J_T9khUs&feature=related
Identico orgoglio ha manifestato per l’andamento delle cose in Afghanistan, una delle priorità della sua politica estera, paese aggredito dove un esercito di più di 100.000 soldati e mercenari americani (appoggiato da 60.000 della NATO) è impegnato in una guerra genocida responsabile della morte di decine di migliaia di civili afghani.E’ di soddisfazione anche il sentimento del presidente per “aver rivitalizzato la NATO e aumentato la nostra cooperazione su tutto, dall’antiterrorismo alla difesa antimissilistica”.Tradotto nel linguaggio comune, che non distorca la realtà, Obama si rallegra per il nuovo concetto strategico della NATO che gli permette di agire su scala planetaria dove e quando Washington voglia. Militarizzare lo spazio sotto l’egemonia nordamericana è per lui l’altro obiettivo che considera progetto meritevole della gratitudine dei suoi compatrioti.
Non ha parlato delle sette nuove basi che gli USA installeranno in Colombia né della presenza della 4° Flotta di US Navy nelle acque sudamericane, respinta dai popoli della Regione.Ha annunciato per marzo di quest’anno viaggi in Brasile, in Cile e in El Salvador per “forgiare nuove alleanze in tutto il continente americano” ma non ha chiarito che tipo di alleanze, ed ha espresso soddisfazione per gli accordi bilaterali firmati con Panama e Colombia, due paesi semi-colonizzati dagli USA.La lettura del discorso sullo stato dell’Unione conferma che il presidente Obama darà continuità a una politica estera meno rumorosa, ma non meno pericolosa per l’umanità di quella di George Bush. Ispirato ai padri della patria, Barack Obama, invocando il loro esempio, afferma la sua convinzione che è “grazie alla nostra gente che il nostro futuro è pieno di speranza”. E ha concluso:
“Grazie, che Dio ci benedica e che Dio benedica gli Stati Uniti d’America”.
A Cosa servono più di cinquecento basi militari USA sparse in tutto il mondo?……..per farci sentire meno soli?
Speriamo ci sia un Dio e che li benedica sul serio,…. altrmenti siamo fritti!
di Claudio Salogni
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