Il comune di Adro del sindaco padre padrone, il leghista, è stato condannato. Il 22 luglio il Tribunale del Lavoro di Brescia definisce discriminatorio differenziare le prestazioni sociali tra italiani e stranieri. Nello specifico il giudice ha stabilito che “il principio di parità di trattamento senza distinzione di razza e origine etnica si applica a tutte le persone sia nel pubblico che nel privato”.
Il sindaco dunque dovrà garantire il fondo affitto e il bonus bebè a tutti riaprendo i termini per la presentazione delle domande, eliminando il requisito della cittadinanza europea e dandone adeguata pubblicazione. Tutto ciò comporta anche il pagamento delle “spese di lite” di 2.270 euro, rimborso e diritti pari a 970 oltre agli onorari di 1.300 euro. Soldi dei contribuenti che in questo modo pagano le politiche discriminatorie del loro primo cittadino balzato agli onori (o disonori) della cronaca per la vicenda “non paghi, non mangi” alla mensa della scuola elementare.
Fonte: ilfattoquotidiano.it
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