La Regione Piemonte accelera sul nucleare e rallenta sul fotovoltaico. Nel campo dell’energia la giunta guidata dal leghista Roberto Cota non ha dubbi: si può costruire una centrale. E, dalle parole ai fatti, l’assessore all’ambiente Roberto Ravello dichiara a ilfattoquotidiano.it: “Siamo contrari ad una chiusura ideologica. Il Piemonte è pronto a fare la sua parte per l’interesse nazionale”.
La tesi è semplice: mentre a pochi chilometri (in Francia e Svizzera) si produce energia con l’atomo, il Piemonte subisce solo i rischi e non i benefici “derivanti dalla costruzione di impianti di ultima generazione con le più ampie garanzie di tutela per il territorio e la popolazione”. Benefici, prima di tutto, legati alla vendita sul mercato dell’energia elettrica e ad un minore costo della bolletta, secondo Ravello. Anche se dalla prima pietra all’esercizio della centrale passano 20 anni. Continua a leggere
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