La proposta del Governo per sospendere l’art. 18, che prevede l’obbligo di reintegro nel posto di lavoro del dipendente licenziato senza giusta causa in un’azienda con più di 15 dipendenti, è stata accettata da Cisl e Uil, dopo una lunga trattativa.
La sospensione dell’art. 18 dello Statuto dei lavoratori, cioè della reintegrazione del lavoratore sul posto di lavoro, sostituita da un indennizzo, dovrebbe avvenire in via sperimentale per 3 anni in tutte le aziende che assumendo nuovi lavoratori, superano i 15 dipendenti. Tale misura non si applica alle imprese che, nell’anno precedente l’entrata in vigore della nuova misura, abbiano già occupato un numero superiore ai 15 addetti.
Inoltre non viene considerata “nuova assunzione” l’ipotesi di subentro di un’impresa ad un’altra nell’esecuzione di un appalto, “dove c’è una legge o una clausola contrattuale a tutela del passaggio del personale”.
“La legge prevede modifiche sostanziali al processo del lavoro. Al momento, infatti, in caso di controversie come le cause per licenziamento, a decidere è sempre e comunque un magistrato del lavoro secondo il principio del tentativo di conciliazione delle parti e della rapidità del processo. Qualora venisse approvata la nuova norma, invece, al momento dell’assunzione, sul contratto si potrà firmare una clausola che vincola al ricorso ad un arbitro in caso di controversia. Ed è proprio questo il punto più discusso della legge: al momento dell’assunzione, soprattutto in tempi di crisi, il potere del lavoratore è ridotto al minimo e la scelta dell’arbitro rischia di diventare una conditio sine qua non di inizio rapporto professionale con conseguente indebolimento della posizione del lavoratore.”
E’ prevista poi una verifica dell’effetto raggiunto dalla sperimentazione dopo due anni dalla sua introduzione. Trascorso tale periodo, infatti il ministero del Welfare e le parti sociali si confronteranno sui risultati prodotti dalla sospensione in termini di maggiore occupazione e crescita delle imprese. Conseguentemente decideranno di comune avviso le eventuali ulteriori iniziative legislative da prendere.
Queste misure sulla riforma del mercato del lavoro andranno così ad integrare la delega 848 bis sul lavoro, già all’esame del Senato.
Il Governo dovrebbe emanare uno o più decreti legislativi per introdurre queste nuove regole relative alle sanzioni a carico del datore di lavoro in caso di licenziamento ingiustificato ai sensi della legge 15 luglio 1966, n. 604, e successive modificazioni, in deroga all’articolo 18 della legge 20 maggio 1970, n. 300 (Statuto).
(fonte: intrage.it)
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Nella mia ditta lo sapevano 5 operai su 50.
Gli altri 45 votano lega, forza nuova, pdl o non votano quasi mai. E quando provi a parlare di politica, argomentando o ponendo domande ti guardano socchiudendo gli occhi, schivi e timorosi di sapere.
Poi capiscono, sollevano le spalle e ti rispondono ”HAI RAGIONE, MA COSA VUOI FARCI?”
La potenza del controllo dei media. Il grande sonno.
FABIO DI BENEDETTO
Triste realtà.
In questo modo stiamo progressivamente rinunciando ai frutti di tante lotte dei nostri padri e dei nostri nonni che avevano come priorità un mondo migliore per le nostre generazioni !!