Riportiamo un interessante articolo a proposito dell’operazione RIFIUTI ZERO presentata dai nostri amici del Meet up di Brescia proprio a Brescia. Il Meet up presentò il progetto RIFIUTI ZERO anche a Palazzolo (poco prima delle elezioni comunali) alla presenza dell’allora assessore all’ambiente Tarcisio Rubagotti, il quale si complimentò pubblicamente per l’analisi e la presentazione fatta dal Meet up e ufficializzò gli ultimi dati sulla raccolta differenziata di Palazzolo: 40%.
Con i cassonetti, non si può (le esperienze di tanti comuni lo dimostrano) superare questa soglia. Lo abbiamo detto in campagna elettorale, era ed è una nostra stella e continueremo ad insistere su questa strada affinché i cittadini e sopratutto l’amministrazione capiscano che l’epoca dei cassonetti appartiene al passato. Ecco l’articolo:
«Rifiuti zero» approda in Loggia
I rappresentanti del meetup «Amici di Beppe Grillo» (Giampietro Maccabiani, Ferdinando Alberti e Adriano Nitto) hanno presentato il progetto «Rifiuti zero» giovedì scorso durante l’assemblea dell’Osservatorio, nella sede dell’assessorato di via Marconi. Erano presenti Angelantonio Capretti (responsabile del Settore Ambiente ed Ecologia del Comune di Brescia), . Saverio Francesco Zetera (responsabile raccolta differenziata Aprica), il consigliere comunale Pierraul Francesconi (presidente della commissione consiliare Ambiente) e Maurizio Frassi (presidente della Consulta per l’Ambiente del Comune).
I «grillini» sono partiti dal presupposto che Brescia con il suo 40% di differenziata non ha saputo perseguire gli obiettivi previsti dalla legge. Obiettivi «statisticamente impossibile da raggiungere con il sistema di raccolta a cassonetto stradale» e possibili invece con «un servizio di raccolta domiciliare (“porta a porta”)».
È stato sottolineato che «da quando l’inceneritore ha iniziato la sua attività, nel 1998, Brescia ha visto aumentare la propria differenziata di circa l’1% all’anno, passando in tredici anni dal 26 al 40%. L’originario progetto di gestione dei rifiuti solidi urbani prevedeva di destinare metà dei rifiuti prodotti in provincia ad una raccolta differenziata finalizzata al riciclaggio, e la restante metà all’inceneritore». L’impianto, nel primo anno di attività – hanno proseguito i grillini -, tenne fede al “patto ambientalista”: nel 1998 furono bruciate 266 milioni di tonnellate di rifiuti, ovvero circa la metà del totale prodotto in provincia. Tuttavia, ad oggi, l’inceneritore brucia 800 mila tonnellate»
La proposta del Meet up punta ad avvicinarsi alla soglia di produzione zero rifiuti. «Le aziende devono concepire oggetti interamente recuperabili a fine-vita. I cittadini devono differenziare ed orientare gli acquisti verso prodotti riutilizzabili e riparabili, eco-compatibili e riciclabili. Le amministrazioni devono porsi un obiettivo temporale: Rifiuti Zero entro il 2020 o poco più in là. Devono applicare la raccolta “porta a porta” e la tariffa puntuale (chi più differenzia, meno paga); costruire impianti di compostaggio nelle aree rurali, di riciclaggio in ambiente urbano, di selezione e ulteriore separazione del residuo». Solo ciò che è impossibile da recuperare va smaltito in una discarica temporanea.
«Intervenendo a monte e a valle – si è detto -, la rimanenza da smaltire è tcosì ridotta da rendere inutile qualsiasi inceneritore». Un’utopia che per i grillini può diventare realtà con l’impegno di tutti.
(fonte: bresciaoggi.it)
http://altocasertano.wordpress.com/2007/10/06/campania-allarme-diossina-regione-presenta-campagna-di-sensibilizzazione/
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