IL PIANO RIFIUTI. Per Legambiente Adro è il Comune lombardo più riciclone
Il sindaco Lancini annuncia: «Acqua frizzante comunale per disincentivare l’utilizzo delle bottiglie di plastica»
Adro si gode il titolo di Comune lombardo più «riciclone» ma non si culla sugli allori. «A questo punto non possiamo chiedere un ulteriore sforzo alla coscienza ecologica della nostra comunità – osserva il sindaco Oscar Lancini dopo aver incassato per l’ennesima volta il prestigioso riconoscimento di Legambiente -: la percentuale di raccolta differenziata raggiunta appare difficilmente migliorabile. Ora puntiamo alla riduzione della quantità di scarti da conferire nei centri di stoccaggio o al termodistruttore». Il Comune sta valutando insomma come rendere ancora più efficace il collaudato sistema di raccolta differenziata porta a porta. Del resto Adro, pur con una percentuale di differenziata (70,7%) inferiore a quella di Travagliato (74,4%) ha prevalso nel ranking di Legambiente in virtù di un miglior indice di buona gestione dei rifiuti (80,32% il quoziente raggiunto) e della minore quantità complessiva di scarti prodotti: 0,84 chilogrammi per abitante al giorno contro gli 1,01 di Travagliato. «LA NUOVA FRONTIERA dello smaltimento intelligente ed ecologico riguarda i pannolini per i bebé – annuncia il sindaco -: le famiglie che utilizzano i tradizionali usa e getta avranno un rincaro nella tariffa mentre i genitori che passeranno ai prodotti lavabili godranno di un abbattimento dei costi». La Giunta punta anche a «decapitare» la quantità delle bottiglie di plastica da smaltire che nei primi dieci mesi del 2009 ha raggiunto quota 92 tonnellate. «L’acqua della nostra rete è eccellente e non ha nulla da invidiare a quella venduta a caro prezzo nei supermercati in bottiglie di pet – spiega Lancini -: dissetarsi dal rubinetto di casa farebbe bene al portafoglio e all’ambiente. Per chi non riesce a fare proprio a meno dell’acqua gassata stiamo progettando un distributore comunale di acqua frizzante». La nuova fontana sarà alimentata dall’acquedotto: senza alcun processo di filtrazione o di declorazione, basterà un semplice arricchimento di azoto, per erogare acqua con le bollicine. «Non potremo regalarla – precisa il sindaco -, ma comunque la forniremo a costi competitivi, oltretutto con la comodità per il cittadino di emungerla semplicemente strisciando la propria carta regionale del servizi. L’addebito avverrà direttamente sulla fattura della fornitura dell’acquedotto».
(fonte: bresciaoggi.it)
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